Misteri della Gloria meditati da S.Giovanni Paolo II

Misteri della Gloria meditati da S.Giovanni Paolo II

mercoledi 8 novembre 2017

PRIMO MISTERO GLORIOSO

Gesù risorge dalla morte

Il mistero della Risurrezione di Gesù è il mistero che fonda la gioia del cristiano e garantisce la sua speranza incrollabile. Anche in mezzo alle persecuzioni, anche in mezzo alle bufere violente della storia, il cristiano può ripetere: Gesù è risorto; l’ultima parola non è il dolore; l’ultima parola non è la morte; l’ultima parola non è l’ingiustizia; l’ultima parola è Cristo risorto. Ecco perché noi cantiamo l’Alleluia anche in mezzo alle tribolazioni, anche in mezzo alle persecuzioni: Gesù risorto è la dimora del nostro ottimismo.

SECONDO MISTERO GLORIOSO

Gesù risorto sale al cielo e ritorna al Padre

Durante l’Ultima Cena, mentre gli apostoli lo guardavano con trepidazione, Gesù disse: «Non si turbi il vostro cuore, io non vi lascio soli. Vado in cielo a preparare un posto per voi e quando avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me» (Gv 14,1-3). Il cristiano vive nell’attesa di questo giorno. Ogni giorno che passa, noi sappiamo che si avvicina il nostro futuro. Santa Teresa d’Avila, ogni volta che suonava la campana, esclamava: «Un’ora in meno da aspettare, il cielo è più vicino». Tu aspetti veramente il cielo? Il tuo cuore batte in quella direzione?

TERZO MISTERO GLORIOSO

Gesù manda lo Spirito Santo che discende sugli apostoli, su Maria e sulla Chiesa

Gesù disse agli apostoli: «Non allontanatevi da Gerusalemme fino a quando non avrete ricevuto lo Spirito Santo. Sarà lo Spirito Santo che vi darà la forza e voi mi sarete testimoni qui a Gerusalemme, dove avete avuto paura, nella Samaria che voi ritenete una terra di infedeli, e in tutto il mondo». La Chiesa vive di Spirito Santo! Ecco perché la Chiesa deve continuamente entrare nel Cenacolo, deve pregare, invocare, chiedere il dono dello Spirito Santo. E quando ha ricevuto il dono dello Spirito, può uscire tranquillamente dal Cenacolo e gridare come Pietro: «Gesù, Gesù di Nazaret: è lui il Salvatore. È lui che può dare la gioia al mondo!».

QUARTO MISTERO GLORIOSO

Al termine della sua vita terrena, Maria è assunta in cielo

Maria disse ad Elisabetta: «Elisabetta, il mio cuore scoppia di gioia, perché il Signore ha guardato la piccolezza della sua serva. Lui rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili». Maria in quel momento non lo sapeva, ma diceva il futuro della sua vita. Proprio perché Maria è la più piccola, proprio perché Maria è la più umile, proprio perché Maria non pesa di orgoglio, Maria è la limpida, è l’Immacolata: per questo Dio l’ha innalzata nel cielo e in lei è già stato anticipato il futuro. Guardando Maria, noi comprendiamo quello che ci aspetta: il cielo, la gloria, il trionfo del bene, la grazia che dal cuore arriverà ad abbracciare anche il nostro corpo per introdurlo nella festa dell’Eternità.

QUINTO MISTERO GLORIOSO

Maria, nostra madre, dal cielo ci protegge e prega per noi

Il quinto mistero glorioso è lo spettacolo del Paradiso. È lo spettacolo che noi dobbiamo continuamente pensare, ricordare e meditare. Ci aspetta una grande festa. Gesù più volte ha parlato del Paradiso come di un banchetto, perché il banchetto è l’immagine più immediata della gioia e della festa. Quando abbiamo qualche pena, qualche tribolazione, quando qualche lacrima solca i nostri occhi, ripetiamo: ma domani ci sarà il Paradiso, domani mi aspetta il Paradiso, il mio futuro è il Paradiso, è la festa dei santi. San Filippo Neri ripeteva in continuazione: Paradiso, Paradiso! E andava avanti sereno e seminava dappertutto il bene. Anche noi dobbiamo fare così.